Stati d’animo di Boccioni (1911) presenta
tracce di espressionismo(prima versione) e cubismo(seconda versione dopo il
viaggio a Parigi).
Ogni
versione dell’opera è costituita da tre sequenze.
Il distacco, d'un verde marcio,
caratterizzato da linee verticali, spossatamente ondulate, “attaccate a forme
di corpi vuoti possono facilmente esprimere il languore e lo scoraggiamento.
Linee confuse, sussultanti, rette o curve che si fondono con gesti abbozzati di
richiamo e di fretta, esprimeranno un agitazione caotica di sentimenti. Linee
orizzontali, fuggenti, rapide e convulse, che tagliano bruscamente visi dai
profili vaghi e lembi di campagne balzanti, danno l’emozione plastica che
suscita in noi colui che parte”.
Gli addii
presentano mescolate insieme caratteristiche del primo e dell’ultimo quadro.
Lunghe pennellate diagonali in Quelli che vanno di un blu oltremare ad espressione di malinconia, lasciano intravedere figure nell'atto di unirsi in un abbraccio, è un inizio: la preparazione alla dinamicità della partenza carica di emozioni.
Nella seconda versione de Gli adii , ormai la tecnica è lontana da qualsiasi naturalismo: il movimento dell'abbraccio è semplicemene ripetuto nello spazio.
il numero di serie torreggiante in arancio, accenni di caldaia, respingenti. dettagli fotografici e fumosi come possono accadere solo in un disegno onirico.